mercoledì 15 giugno 2011

New York, al via il Meeting di Alto Livello dell'Assemblea generale dell'ONU sull'Hiv/AID




Si è aperta l'8 giugno 2011 a New York il Meeting di Alto Livello dell’Assemblea Generale delle Nazione Unite, che traccerà gli indirizzi delle politiche di lotta contro Hiv/Aids che gli Stati membri dovranno adottare nei prossimi anni, e farà un bilancio sugli impegni sottoscritti dalla comunità internazionale nel 2001 e nel 2006.
Non sappiamo come sia composta la delegazione incaricata dal governo italiano. Né di quali impegni sarà portatrice. Sappiamo però che non comprende alcuna rappresentanza delle associazioni di lotta all’Aids e delle persone che vivono con l’Hiv, come invece raccomandato dalle Nazioni Unite.
Le associazioni italiane del Forum della Società Civile per l’Hiv/Aids puntano su tre obiettivi principali, e chiedono alle delegazioni di farsene portavoci: rafforzare e implementare a livello globale le strategie di riduzione del danno che si sono dimostrate altamente efficaci nel ridurre il numero di nuove infezioni tra le persone che consumano droghe; definire obiettivi precisi ed ambiziosi in tutti i campi della lotta all’Aids tra cui riduzione del numero di nuove infezioni, riduzione del numero di morti per Aids, e soprattutto allargamento dell’accesso alle terapie antiretrovirali a tutti coloro che ne hanno bisogno; impegnarsi a destinare quote di budget adeguate al raggiungimento di questi obiettivi, sia a livello internazionale con il rafforzamento del Fondo Globale per la lotta all’Aids, Tubercolosi e Malaria, sia nelle strategie nazionali e locali.
A tutt’oggi dell’Italia sappiamo solo che chiederà, su impulso del sottosegretario Carlo Giovanardi e del suo Dipartimento per le Politiche Antidroga, la cancellazione della dicitura “Riduzione del Danno” (Harm Reduction) dal documento che verrà licenziato dall’ONU.
Le associazioni italiane del Forum della Società Civile per l’Hiv/Aids, con la sottoscizione di EATG, European Aids Treatment Group, del network Aids Action Europe e di molte altre sigle della società civile europea, hanno inviato a tutti i delegati governativi internazionali all’High Level Meeting un appello a vigilare affinché tale definizione sia mantenuta.
Riduzione del Danno significa applicazione di politiche rispettose dei diritti umani, fra i quali il diritto alla salute, che abbiano fondamento nell’evidenza scientifica e non nelle ideologie repressive in cerca di facili consensi elettorali e scorciatoie falsamente economiche.
L’Italia, che è stata pioniera nell’applicazione delle politiche di riduzione del danno e più in generale nella lotta all’Aids, dovrebbe promuovere tale strategia anche nei paesi come la Russia, in cui si registrano al mondo i più alti tassi di diffusione dell’epidemia tra le persone tossicodipendenti: che vengono marginalizzate, incarcerate e escluse dall’accesso ai presidi sanitari, alle terapie sostitutive e persino ai farmaci antiretrovirali.
Accade invece che il sottosegretario Giovanardi si presenti, come accaduto ieri, accanto al russo Yuri Fedotov, direttore generale dell’UNODC – United Nations Office on Drugs and Crime per liquidare come “baggianate” prodotte da un organismo “sconosciuto” il report della Global Commission on Drug Policies che denuncia il fallimento della “War on Drugs”, la Guerra alla Droga. Quel report dimostra invece che le strategie basate sull’evidenza e sul rispetto dei diritti umani, come la riduzione del danno, sono le più efficaci per fermare le nuove infezioni, in linea con quanto già più volte affermato dall’UNAIDS, dall’OMS, dalla Commissione Europea e dallo stesso UNODC.
Nella lotta all’Aids occorre basarsi sulla scienza – e non sulle ideologie – e impegnarsi a fondo, sia economicamente sia con il coinvolgimento della società civile. Purtroppo occorre denunciare invece che l’Italia si sta rifiutando di prendere impegni seri per fermare la diffusione dell’Hiv sia a livello globale che nazionale.
L’Italia si presenta oggi alla ribalta internazionale, su un palcoscenico importante come quello dell’High Level Meeting delle Nazioni Unite, con una posizione già fortemente indebolita dai mancati versamenti al Fondo Globale per la lotta contro Aids, Tubercolosi e Malaria, strumento che si è dimostrato indispensabile nella lotta globale contro l’Hiv/Aids, e oggi anche da posizioni di retroguardia dettate da intenzioni che con la lotta all’Aids nulla hanno a che fare.


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